Come sempre, l'auspicio è che, su queste tematiche, si possa e si voglia discutere e ci si possa confrontare reciprocamente.
A&D
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“ PARLANDO
DI LAGO – TAGLIAMENTO –
IRRIGAZIONE -“
Da mesi si scrive e si parla del Tagliamento,
perché ha suscitato grande interesse a molti scienziati stranieri venuti a
studiare la sua vita, originale ed incontaminata a valle di Peonis. Il fatto che lo abbiano definito “ Re dei
fiumi alpini” ci desta soddisfazione ed orgoglio, ma, in verità, non possiamo
attribuirci del tutto il merito della sua conservazione. Ricordiamoci che il governo del dopoguerra
ha concesso alla S.A.D.E. lo sfruttamento delle acque della Carnia, ed i suoi tecnici,
responsabili anche del Vajont, hanno realizzato una ragnatela di derivazioni,
per scopi idro elettrici, stravolgendo e devastando il 65% dei corsi d’acqua,
Tagliamento compreso che, a tratti, si è anche prosciugato! L’antropizzazione carnica si è conclusa
convogliando l’acqua prima nell’invaso del rio Ambiesta, chiuso con una diga in
comune di Verzegnis e poi con la costruzione della centrale idroelettrica di
Somplago sul Lago Dei Tre Comuni maggior bacino naturale del Friuli.
Non aver
bypassato le acque della centrale è stato un errore devastante per la valle.
Infatti, le fredde acque della Carnia, hanno sconvolto la biologia planctonica
del lago, sepolto le alghe col fango trasportato e tolto l’alimentazione ai
pesci, che ostacolati anche dal freddo e dal saliscendi del livello delle
acque, si sono trovati nell’impossibilità di riprodursi e le numerose specie
autoctone presenti da millenni sono scomparse. Fatti che hanno ridotto a meno di cento
anni la vita del lago e lo hanno trasformato in discarica per la centrale. Invece, bisognava conservarlo come gradevole
fruizione per tutti e fonte di risorsa economica con la pesca ed il turismo. Errori imperdonabili che si
possono ripetere anche oggi se il “potere” anteporrà di nuovo il lucro privato
al bene della comunità.
Oggi nella valle continua a regnare staticità
e potenziale pericolo di nuovi errori.
Da decenni i contadini mirano a spillare l’acqua dal lago per irrigare i
campi, incuranti dei problemi e delle vessazioni che la valle sopporta da sessant’anni!
Il Consorzio di Bonifica della Pianura friulana (già Consorzio
Ledra Tagliamento) , che gestisce l’irrigazione del medio Friuli, ha già in mano
un progetto di derivazione, impostato sull’uso del lago come polmone. E’ una soluzione d’interesse
unilaterale inaccettabile che favorisce gli agricoltori e danneggia i
vallegiani. Risulta solo un “rattoppo” per i problemi
della valle, danneggia il lago e richiede accordi privati per regolare il
deflusso nell’emissario. Perciò se venisse approvata, “sic et simpliciter,”
dimenticando il bypass, già accolto contestualmente alla derivazione nel piano
delle acque, il Consorzio diverrebbe il terzo incomodo per la salvezza del lago
e la Regione compirebbe un sopruso per averlo sacrificato a vantaggio di
privati.
Il problema coinvolge: Lago, Centrale, Agricoltura e Regione e deve essere risolto
in modo onesto ed ottimale per compensare, almeno in parte, agli errori del
passato. Per far questo non c’è
bisogno di concorsi ma di ascoltare anche il “comitato popolare” che da dieci
anni combatte e fa proposte risolutive ben più valide e socialmente utili.
Nel quadro
critico dei cambiamenti climatici e della diminuzione d’acqua potabile, è d’obbligo
conservare una riserva come il lago e per l’aumento di richiesta energetica è
opportuno recuperare energia dall’acqua di turbinaggio sprecata da ben
sessant’anni. Tutto ciò si può concretizzare con un’opera
integrale intelligente comprendente: bypass, derivazione ed impianto energetico
dal canale di scarico.
L’ ottimale
del sistema lago si ottiene producendo corrente per il territorio, in modo
continuo con una sola turbina.
Soluzione che, abbassando il livello idrico, mette in sicurezza anche la
lesionata diga di Verzegnis, riduce al minimo le dimensioni ed il costo del
bypass e garantisce per tutto l’anno la quantità idrica necessaria
all’agricoltura.
Tutto questo
sarebbe possibile con un improbabile accordo con il gestore della centrale, ma
di certo attuabile se la centrale cadesse sotto gestione pubblica con la
creazione di un’azienda elettrica regionale.
Purtroppo la
probabilità che queste proposte vengano prese in considerazione non è
valutabile, perché di solito “il potere” ritiene buona soltanto la farina del
suo sacco.
Scansare
l’operazione “salvezza del lago” pensando ai costi è errato! Infatti, qualsiasi spesa si faccia
risulterà un fruttuoso investimento se le opere succitate verranno eseguite in
modo ottimale e risolutivo, anche con il doveroso contributo di tutti coloro
che si sono arricchiti con la nostra energia. Il
rientro economico verrà garantito dalla produzione energetica, dalla
rigenerazione del lago e dall’incremento turistico, senza ricordare il valore
futuro del bacino di acqua potabile sempre più preziosa sul pianeta.
Vi segnalo questo Comunicato del Consorzio Bonifica della pianura friulana: https://friulisera.it/consorzio-di-bonifica-pianura-friulana-nel-2019-deficit-idrico-e-alti-consumi-energetici/
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