"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 10 novembre 2019

Lago, una proposta contro l'attuale staticità ed il potenziale pericolo di nuovi errori

Riceviamo  e pubblichiamo una analisi dell'ing. Dino Franzil sulle problematiche del Lago e sulle possibili soluzioni. 
Come sempre, l'auspicio è che, su queste tematiche, si possa e si voglia discutere e ci si possa confrontare reciprocamente.
A&D
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PARLANDO DI   LAGO – TAGLIAMENTO – IRRIGAZIONE  -“
 Da mesi si scrive e si parla del Tagliamento, perché ha suscitato grande interesse a molti scienziati stranieri venuti a studiare la sua vita, originale ed incontaminata a valle di Peonis.              Il fatto che lo abbiano definito “ Re dei fiumi alpini” ci desta soddisfazione ed orgoglio, ma, in verità, non possiamo attribuirci del tutto il merito della sua conservazione.   Ricordiamoci che il governo del dopoguerra ha concesso alla S.A.D.E. lo sfruttamento delle acque della Carnia, ed i suoi tecnici, responsabili anche del Vajont, hanno realizzato una ragnatela di derivazioni, per scopi idro elettrici, stravolgendo e devastando il 65% dei corsi d’acqua, Tagliamento compreso che, a tratti, si è anche prosciugato!              L’antropizzazione carnica si è conclusa convogliando l’acqua prima nell’invaso del rio Ambiesta, chiuso con una diga in comune di Verzegnis e poi con la costruzione della centrale idroelettrica di Somplago sul Lago Dei Tre Comuni maggior bacino naturale del Friuli.
Non aver bypassato le acque della centrale è stato un errore devastante per la valle. Infatti, le fredde acque della Carnia, hanno sconvolto la biologia planctonica del lago, sepolto le alghe col fango trasportato e tolto l’alimentazione ai pesci, che ostacolati anche dal freddo e dal saliscendi del livello delle acque, si sono trovati nell’impossibilità di riprodursi e le numerose specie autoctone presenti da millenni sono scomparse.      Fatti che hanno ridotto a meno di cento anni la vita del lago e lo hanno trasformato in discarica per la centrale.  Invece, bisognava conservarlo come gradevole fruizione per tutti e fonte di risorsa economica con la pesca ed il turismo.                  Errori imperdonabili che si possono ripetere anche oggi se il “potere” anteporrà di nuovo il lucro privato al bene della comunità.     
  Oggi nella valle continua a regnare staticità e potenziale pericolo di nuovi errori.   Da decenni i contadini mirano a spillare l’acqua dal lago per irrigare i campi, incuranti dei problemi e delle vessazioni che la valle sopporta da sessant’anni!
Il Consorzio di Bonifica della Pianura friulana (già Consorzio Ledra Tagliamento) , che gestisce l’irrigazione del medio Friuli, ha già in mano un progetto di derivazione, impostato sull’uso del lago come polmone.                E’ una soluzione d’interesse unilaterale inaccettabile che favorisce gli agricoltori e danneggia i vallegiani.          Risulta solo un “rattoppo” per i problemi della valle, danneggia il lago e richiede accordi privati per regolare il deflusso nell’emissario.     Perciò se venisse approvata, “sic et simpliciter,” dimenticando il bypass, già accolto contestualmente alla derivazione nel piano delle acque, il Consorzio diverrebbe il terzo incomodo per la salvezza del lago e la Regione compirebbe un sopruso per averlo sacrificato a vantaggio di privati.  
       Il problema coinvolge: Lago, Centrale, Agricoltura e Regione e deve essere risolto in modo onesto ed ottimale per compensare, almeno in parte, agli errori del passato.          Per far questo non c’è bisogno di concorsi ma di ascoltare anche il “comitato popolare” che da dieci anni combatte e fa proposte risolutive ben più valide e socialmente utili.  
Nel quadro critico dei cambiamenti climatici e della diminuzione d’acqua potabile, è d’obbligo conservare una riserva come il lago e per l’aumento di richiesta energetica è opportuno recuperare energia dall’acqua di turbinaggio sprecata da ben sessant’anni.    Tutto ciò si può concretizzare con un’opera integrale intelligente comprendente: bypass, derivazione ed impianto energetico dal canale di scarico.
L’ ottimale del sistema lago si ottiene producendo corrente per il territorio, in modo continuo con una sola turbina.   Soluzione che, abbassando il livello idrico, mette in sicurezza anche la lesionata diga di Verzegnis, riduce al minimo le dimensioni ed il costo del bypass e garantisce per tutto l’anno la quantità idrica necessaria all’agricoltura.                   
Tutto questo sarebbe possibile con un improbabile accordo con il gestore della centrale, ma di certo attuabile se la centrale cadesse sotto gestione pubblica con la creazione di un’azienda elettrica regionale.                                                               Purtroppo la probabilità che queste proposte vengano prese in considerazione non è valutabile, perché di solito “il potere” ritiene buona soltanto la farina del suo sacco.  
Scansare l’operazione “salvezza del lago” pensando ai costi è errato!                       Infatti, qualsiasi spesa si faccia risulterà un fruttuoso investimento se le opere succitate verranno eseguite in modo ottimale e risolutivo, anche con il doveroso contributo di tutti coloro che si sono arricchiti con la nostra energia.                                                            Il rientro economico verrà garantito dalla produzione energetica, dalla rigenerazione del lago e dall’incremento turistico, senza ricordare il valore futuro del bacino di acqua potabile sempre più preziosa sul pianeta.    


    Tarcento  12/10/019                                          Ing. Dino Franzil                   

1 commento:

  1. Vi segnalo questo Comunicato del Consorzio Bonifica della pianura friulana: https://friulisera.it/consorzio-di-bonifica-pianura-friulana-nel-2019-deficit-idrico-e-alti-consumi-energetici/

    mandi

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