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Le nuove prospettive del Consorzio del Bacino Imprifero Montano del Tagliamento
Il prossimo 27 novembre si svolgerà a Tolmezzo l’assemblea del Consorzio del
Bacino Imbrifero Montano (BIM) del Tagliamento in cui sono rappresentati i 49 Comuni
interessati dalle dirivazioni idroelettriche nel vasto territorio che si
estende da Tarvisio alla Val Tramontina.
Il Consorzio BIM del Tagliamento è di tipo
obbligatorio, ovvero Ente Pubblico, ai sensi della legge 959 del 1953 per
riscuotere ed utilizzare a favore del progresso economico e sociale delle
popolazioni i proventi derivanti dai
sovraccanoni sulla produzione di energia
idroelettrica in maniera da poter
finanziare direttamente o attraverso gli stessi Comuni interventi nel
campo economico e sociale nei Comuni compresi nel Consorzio. Il sovraccanone è
una prestazione patrimoniale che la citata legge impone ai concessionari
idroelettrici a favore delle popolazioni dei territori a cui è stata sottratta
l’acqua.
Recentemente nel settore idroelettrico sono intervenute alcune
interessanti dinamiche che inevitabilmente finiscono per avere delle
ripercussioni anche su quelle che sono state sino ad ora le funzioni del
Consorzio BIM, il suo rapporto con i concessionari, il suo ruolo sul territorio
di competenza.
Infatti, la Legge Nazionale 11 febbraio 2019 n. 12, conosciuta come “
legge semplificazioni” all’articolo 11-quater
(Disposizioni in materia di grandi derivazioni idroelettriche) prevede
che “
Alla scadenza delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e nei casi
di decadenza o rinuncia, le opere di cui all’articolo 25, primo comma, del
testo unico di cui al regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, passano, senza
compenso, in proprietà delle regioni, in stato di regolare funzionamento. In
caso di esecuzione da parte del concessionario, a proprie spese e nel periodo
di validità della concessione, di investimenti sui beni di cui al primo
periodo, purché previsti dall’atto di concessione o comunque autorizzati dal
concedente, alla riassegnazione della concessione secondo le procedure di cui
ai commi seguenti, è riconosciuto al concessionario uscente, per la parte di
bene non ammortizzato, un indennizzo pari al valore non ammortizzato”.
Detto
più semplicemente, gli impianti del Tagliamento con le centrali di Ampezzo e di
Somplago della multiutility lombarda a2a, i cui maggiori azionisti sono i
Comuni di Milano e di Brescia retti dal centrosinistra in una Regione Lombardia
governata dal centrodestra, passeranno alla nostra Regione alla scadenza della
concessione nel 2029.
Contemporaneamente nei palazzi della nostra Regione (a Statuto di
Autonomia Speciale!) si è finalmente capito, imparando dalle Province Autonome
di Trento e di Bolzano, l’ opportunita e
la necessità di costituire una propria società energetica a capitale pubblico.
Tant’è vero che il 27.02.2017 uno schieramento politico trasversale in
Consiglio Regionale ( consiglieri Revelant, Tondo, Riccardi, Colautti, Violino,
Marsilio, Ciriani, Zilli, Piccin) ha
presentato la Proposta di Legge n. 193 “Costituzione della Società
Energia Friuli Venezia Giulia”. Società che va costituita quanto prima.
Ebbene, di fronte al nuovo positivo scenario che si è venuto a
delineare, favorevole a porre rimedio
alle sofferenze del lago di Cavazzo o Tre Comuni ed al penoso stato dei corsi
d’acqua a monte ridotti da un sistema idroelettrico arcaico, rozzo, gemello di
quello del Vajont, a distese ciottolose con un filo d’acqua o addirittura prive
anche di quello, sono troppi i rappresentanti dei Comuni aderenti al Bim del
Tagliamento a non averne capito l’importanza e l’opportunità che invece si apre.
Ciò si riversa sull’imminente rinnovo del Consiglio e del presidente del
Bim, da un lato dando sfogo a reciproche
e nefaste contrapposizioni meramente personali, e dall’altro lato restando prigionieri
di una sorta di riguardo nei confronti di a2a.
Quest’ultima, in relazione al mutato scenario, ha accentuato sul territorio l’attività del proprio apparato di comunicazione,
a cui potrebbe essersi aggiunta anche quella di qualche azionista lombardo, vista la strana
posizione assunta da qualche esponente
locale del PD a sostegno di un candidato
riguardoso verso a2a alla presidenza del BIM.
Al contrario il nuovo scenario in cui è chiamato ad operare il Bim
richiede che coloro che saranno chiamati a dirigerlo siano liberi da riguardi e
considerino a2a una controparte con cui stabilire rapporti corretti ma fermi
nella difesa degli interessi del territorio. In questo tenendo presente
l’insegnamento della Provincia Autonoma di Bolzano che a seguito di una serie
di operazioni con Edipower, attuate anche nella nostra regione, e con Edison in
Alto Adige, ha permesso al presidente di quella Provincia Arno Kompatscher di
poter affermare “L’energia torna
completamente in mani altoatesine. E’ un grande passo avanti dal punto della
nostra autonomia e porterà tariffe ancora più competitive a beneficio di
imprese e famiglie “.
Ebbene, i rappresentanti dei Comuni nel Consozio BIM Tagliamento
abbandonino le contrapposizioni puramente personali e si pongano lo stesso
obiettivo raggiunto dalla Provincia di Bolzano. Operare affinchè l’energia
prodotta con le nostre acque sia completamente nelle nostre mani non è
estremismo, bensì difesa della nostra autonomia (speciale!), dei nostri
interessi, della nostra dignità. Agli interessi di a2a ci pensano già i suoi
potenti azionisti.
Franceschino
Barazzutti, già presidente del Consorzio BIM Tagliamento
Il teme si puès slargjâ al un teme plui grant: la difese de montagne furlane, incluse la Cjargne. Prime che al sedi masse tart, fevelinsi. http://comitatfriul.eu/2019/11/29/e-la-montagna-friulana/
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