“La Regione esprima parere
negativo alla richiesta di una centralina sul t. Leale e approvi senza indugio
il biotopo “Forra del t. Leale“, richiesto dall’Amministrazione comunale di
Trasaghis, su suggerimento della Società Herpetologica Italiana, dall’omonimo
Comitato e gia’approvato dalla competente Direzione regionale“!
Si riaccendono
i riflettori su questo suggestivo corso d’acqua prealpino, tuttora integro e
con un ambiente primordiale, ricchissimo di biodiversità, oggetto di una datata
richiesta di installazione di una centralina idroelettrica, di cui in ogni caso
dovrebbe essere ripresentata la
Valutazione di Impatto Ambientale.
In questa zona inforrata vivono almeno 17 specie animali e vegetali di
interesse unionale, alcune incluse nell’Allegato 2, altre nell’Allegato 4 e
altre nel quinto della Direttiva europea 92/43/CEE “ Habitat “, in particolare
il Gambero d’acqua dolce, l’Ululone dal ventre giallo, lo Scazzone, il Vairone,
la Trota Marmorata ,
la Vipera dal
Corno, la Natrice Tassellata ,
altri rettili, anfibi e vegetali. Abbiamo segnalato da tempo a chi di dovere,
quali potrebbero essere gli impatti negativi della centralina, sia in fase di
costruzione che di esercizio. Infatti la pregiata fauna che vive nel tratto a
valle potrebbe essere pesantemente danneggiata in primis per i lavori di
realizzazione del manufatto, con intorbidimenti delle acque o temporanee
asciutte. Ma cio’ che a nostro parere darebbe il colpo di grazia all’ecosistema
del torrente , sarebbe la penuria d’acqua nel tratto sotteso, lungo circa tre
kilometri. Un impatto che la
Direttiva “ Habitat “ chiede di evitare, non alterando i siti
riproduttivi delle specie incluse nell’Allegato 2. Popolazioni che al contrario
devono essere tutelate, istituendo specifiche zone di protezione, cosa che
avverrebbe con l‘attuazione del richiesto biotopo “ Forra del torrente Leale”.
Con questa seppur blanda forma di protezione in ogni caso, non sarebbero piu’
permessi interventi come quello previsto, salvaguardando altre attività umane
come la caccia, la pesca sportiva o la raccolta del legname. La creazione del
biotopo permetterebbe infine di creare un interessante sentiero
naturalistico nel tratto compreso tra le
sorgenti e la briglia di Avasinis. Un percorso ricco di suggestioni, in una
natura selvaggia, oggi apprezzato solamente da chi vi pratica un avventuroso
canyoning".
Claudio Polano, portavoce del Comitato "Forra del torrente Leale"
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