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Unicuique suum – A ciascuno il suo
(Cicerone)
La
presidente della giunta regionale Serracchiani sotto un titolo a piena pagina
annuncia che l’elettrodotto Wurmlach-Somplago potrà essere totalmente
interrato, attribuendo il merito di ciò “al lavoro dell’amministrazione e del
confronto con Alpe Adria energia spa”, cioè a se stessa.
I Comitati popolari che operano nella
nostra montagna salutano l’abbandono della disastrosa variante aerea di tale
elettrodotto e, nell’occasione, ricordano alla debole memoria della presidente
alcuni momenti salienti della vicenda:
1)
Il
merito non è suo ma dei 4000 carnici che qualche anno fa sono scesi in piazza a
Tolmezzo ed a Paluzza a manifestare la
loro decisa opposizione all’elettrodotto aereo;
2)
Il
merito è dei Comitati popolari che hanno tenuto tante assemblee nei paesi delle
valli ed organizzato le manifestazioni nell’indifferenza della classe politica
e delle istituzioni. E’ di quei Comuni e loro sindaci della Val But che si sono
fermamente opposti.
3)
Il
merito è di tutti coloro che non hanno mai creduto, contestandola, alla bufala
dell’impossibilità dell’interramento dell’elettrodotto sparsa a piene mani da
esponenti politici, tecnici servizievoli e, purtroppo, qualche amministratore
comunale. Costoro hanno diffuso la bufala per coprire un interesse privato a scapito
di quello pubblico. Ora la smentita.
4) Il merito è dei vicini carinziani e delle loro amministrazioni comunali che si sono
opposte con dimostrazioni popolari ed in sede giudiziaria sino ad ottenere la bocciatura del progetto aereo da parte
del Consiglio di Stato di Vienna (non di Roma!)
5)
Il
demerito è invece di quelle amministrazioni comunali e loro sindaci (Cavazzo
Carnico, Lauco, Tolmezzo) che a suo tempo diedero il proprio nulla osta alla
variante aerea o che non si opposero.
6)
L’elettrodotto
aereo Wurmlach- Somplago è stato
proposto anni fa dalla privata Alpe Adria Energia spa all’Unione Europea - tant’è che tuttora figura nella lista dei
collegamenti energetici europei prioritari - quando sui banchi del parlamento europeo
sedeva proprio l’on. Serracchiani, che nulla fece per fermare il percorso di
quest’opera, fonte di tante preoccupazioni per gli abitanti delle valli
attraversate.
7)
Preoccupazione
che tuttora rimane per il fatto che l’elettrodotto “potrà” essere interrato, il
che non significa che “sarà” interrato. Tanto più che in materia di
elettrodotti nella nostra regione se ne sono viste e se ne stanno vedendo di
tutti i colori grazie alla sudditanza della Regione a Terna spa.
8)
Per
questo motivo, pur prendendo atto del superamento di quello che sinora è stato
il tabù dell’interrato, siamo e saremo particolarmente vigili, pronti alla
mobilitazione. Sin da ora chiediamo che del progetto della variante interrata
sia data piena informazione alla popolazione.
9)
Siamo
convinti che l’interramento degli elettrodotti sia non solo possibile ma
necessario: è una questione di civiltà. Per questo il nostro pensiero scende
dalle nostre montagne verso la piana friulana ed inorridisce alla vista di quei
minareti-sostegno dell’elettrodotto aereo
Redipuglia-Udine ovest: uno sfregio al Friuli ed alla credibilità del
piano paesaggistico regionale. Anche quell’elettrodotto va interrato! Per di più
l’interramento in pianura è più facile che in montagna.
10) Non ci sfugge la imbonitoria
“tempistica referendaria” della presidente Serracchiani in cerca di voti. Ma in
materia di energia può gabbare gli sprovveduti, non chi ha ben esaminato la
legge di riforma costituzionale che, togliendola alla competenza concorrente
della Regione, ha introdotto all’art.31 (Modifica dell’art. 117) lettera v) la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di: produzione, trasporto e
distribuzione nazionali dell’energia. Il che significa che il governo
di Roma farà quello che vorrà senza confrontarsi con regioni, territori, popolazioni. Conseguentemente, ove la riforma
costituzionale fosse approvata, l’annuncio “interrato” della Serracchiani da
Trieste potrebbe nuovamente diventare “aereo” da Roma, dove la lobby energetica
è ben più introdotta e protetta di quanto non lo sia già a Trieste.
Carnia, 21.11.2016
Franceschino Barazzutti – “Comitato tutela acque del bacino
montano del Tagliamento,
Tolmezzo”
Antonino Galassi - “Comitato
acqua Libera”, Paluzza
Ira Conti – Comitato “Per altre strade Carnia – Cadore”, Val
Tagliamento
Paolo Querini – “Comitato Val Degano”
Marco Lepre – “Legambiente della Carnia”
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