"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 29 settembre 2010

Lago, intervento dell'ex sindaco di Trasaghis, L. Tomat

Si deve rinominarlo lago di Edipower

da: Messaggero Veneto — 28 settembre

Non so se quanto segue sarà uno sfogo, se non meriti alcuna attenzione o se, in questo tipo di società che si sta delineando, faccia scuotere la testa, ma alcune considerazioni vorrei farle comunque. Penso che la memoria di ognuno, di tanto in tanto, risalga ai tempi e ai luoghi del passato e che, oltre a riviverli nei sogni, spinga a rivederli e rivisitarli. Per avanzare tranquilli nel futuro mi sembra necessario conoscere bene il punto di origine, altrimenti ci si ritrova in una megalopoli indistinta e impazzita, senza passato e senza futuro. E così, abbiamo fatto un bel giro tre amici e io qualche giorno fa. Con affetto abbiamo visitato i luoghi della gioventù nella valle del lago dei Tre Comuni o di Cavazzo o di Alesso o del Drago sorgente dalle acque o di Bordano, ma potrebbero essere dodici i nomi, come dodici sono i paesi. Con triste ironia abbiamo discusso sulla proposta di molti di rinominare il lago e la sua valle, dopo lo scempio "in fieri", con un solo nome anziché con tanti. Tutto ciò a significare che alla fine i paesi della valle stanno raggiungendo il grosso "risultato": mentre loro baruffavano e baruffano sul nome, istigati dai famigli, il lago e la sua valle stanno passando al padrone reale e vero e quindi stanno diventando rispettivamente "lago di Edipower" – pardon "bacino di Edipower" – e "Val di Edipower". E che ci fosse almeno qualche giusto controllore, legale o tecnico per evitare tutto questo! Vogliono fare il potenziamento della centrale mediante pompaggio in barba a tutti. Per tenere tranquillo il popolo van raccontando la favola secondo la quale niente cambia e che, anzi, il lago migliorerà con l’acqua che prende la funivia e torna nel bacino di Verzegnis per ridiscendere nel lago di Cavazzo in un ciclo continuo, che esso migliorerà a tal punto che i pesciolini nuoteranno tranquilli... ma sul dépliant di Edipower. Strano paese questo. Abbiamo ripensato le vicissitudini della valle fino al maggio ’45, la strage di Avasinis, il bombardamento di Alesso, gli sfollamenti degli abitanti. Allora le nostre case furono occupate dai cosacchi e non c’era Zamberletti per gli sfollati. Poi ci hanno spiegato che per il bene generale bisognava rassegnarsi alle devastazioni. Bisognava costruire la Centrale Sade, gli elettrodotti, l’oleodotto transalpino della Siot, con la stazione di pompaggio di Somplago piazzata proprio presso il lago, in mezzo alla valle, e infine l’autostrada Udine-Tarvisio a mettere i piedi sulla testa di Somplago e a spaccare tutta la valle e le sue montagne. Così, ci hanno rullati. A farlo, questa volta, non sono stati né i tedeschi, né i cosacchi, né i fascisti, né i titini. A rullarci nuovamente con il pompaggio idroelettrico stanno lavorando i "nostri"! I paesi dopo il terremoto sono assai cambiati e, anche se non sono più quelli di prima, sono decisamente migliorati sotto tanti aspetti come nel resto di tutta la zona terremotata. Lo diciamo a onor del vero e a dimostrazione che non ci lamentiamo per abitudine. Alla fine abbiamo convenuto che il punto migliore da cui vedere il lago e una parte della valle è la rupe di Cesclans con la sua pieve. Ci siamo andati. Quella di Santo Stefano Protomartire di Cesclans è la chiesa madre di tutta la valle. È stata magnificamente rimessa in piedi dopo il terremoto con il contributo della Regione o dello Stato – suppongo –, ma non c’è ombra di cartello che lo scriva alla futura memoria. È situata in una posizione magnifica, alta sulla valle, da cui domina il lago. Uscendo dalla cinta ho notato addossato alla stessa il quadro comando del sistema di illuminazione esterna della pieve con ben evidenziata la scritta "Edipower". Messaggio chiaro! Tale scritta mi ha ricordato che anche nella chiesetta di San Candido, situata sotto la rupe, c’era un’analoga riferita alla Sade. Con un po’ di malizia ho considerato che per completare e non discriminare i "benefattori" della valle mancherebbe la pubblicità di riconoscenza alla Siot e ad Autostrade. Mi è venuto in mente il passaggio del Vangelo di San Matteo che recita: "Poi Gesù entrò nel tempio e ne scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel Tempio, rovesciò i tavoli dei cambiamonete e i seggi dei venditori di colombe". Certamente non sono l’interprete più indicato dei testi sacri e non voglio giudicare chi ha concesso di esporre quelle scritte, ma confesso che non ce la vedo una chiesa o un luogo sacro con cartelli pubblicitari di "benefattori" interessati a scambi non certo spirituali. Edipower "generosamente" illumina sì la pieve, ma spegnerà il lago con il suo progetto per trarre elevati profitti. Preferisco di gran lunga la severa, rigida semplicità della chiesa del mio paese, povera, che parla schietto, che può anche scontrarsi con qualcuno, ma che sta con la gente e non con don Rodrigo e i suoi maramaldi. Tornando a casa abbiamo discusso delle prime approvazioni del progetto Edipower da parte dei Comuni pervenendo alla convinzione che la maggior parte dei consiglieri sia stata indotta all’errore da una presentazione del progetto, che taceva le sue conseguenze negative sul lago, mentre evidenziava inesistenti miglioramenti del suo ambiente. Solo alcuni di loro sapevano e non hanno parlato. Va dato atto che alcuni di quei consiglieri si sono resi conto del proprio errore e ora stanno contrastando lo scempio del lago che si vuol perpetrare.
Loredano Tomat, già sindaco di Trasaghis

15 commenti:

  1. Tas Vani tas - Leggendo e rileggendo i vari passaggi dell’articolo di Loredano Tomat, già sindaco di Trasaghis, e confrontandoli con i svariati interventi dell’attuale sindaco in carica Augusto Picco, posso dire che non noto alcuna differenza. Nelle parole scorgo lo stesso amore e sentimento per il proprio paese, la ugual serenità o quantomeno la speranza di un futuro migliore per la nostra valle, la consapevolezza di aver operato o di operare con la stessa passione, con lo stesso ardore spontaneo per migliorare la qualità della vita nelle comunità rivierasche. Li accomuna l’umiltà e la sincera disponibilità verso i rispettivi amici paesani e concittadini e li accompagna ambedue in genuine e condivise valutazioni. Qui, a mio avviso, si trasmette la sensazione del tempo, il raffronto del presente con il passato, della realtà con la fantasia o ipocrisia, per quanto dir si voglia. E’ proprio vero, assolutamente nulla è cambiato! Che ne dite? Vorrei sapere cosa ne pensate. Veramente, nulla è cambiato? Proprio come non cambierà nulla sul lago, sull’ambiente ed il territorio circostante con l’attuazione del progetto di potenziamento della centrale di Somplago? Speriamo! Dicono che la speranza sia sempre l’ultima a morire; ma… altri invece dicono che; chi vive sperando muore ca…… Il tempo sarà fedele testimone del nostro operato!

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  2. Caro amico, Tu devi essere uno di quelli che in passato hanno tanto sperato che adesso pensi solo CA....

    Attento dopo ca..re !!!

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  3. Cari frequentatori del Blog, per non ricadere nelle incomprensioni, si ribadisce: FIRMATEVI ALMENO CON UNO PSEUDONIMO, per sapere CHI ribatte a CHI, altrimenti ci si perde. Si ricorda inoltre che l'indirizzo di posta elettronica vi può consentire di inviare riflessioni maggiormente articolate, che potranno essere pubblicate sulla pagina principale.
    Grazie comunque a tutti per gli interventi.

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  4. Infatti, sono d'accordo con Tas: tutti e due esprimono sicuramente amore.
    Però, l'amore di Picco dev'essere rivolto altrove che non verso il "suo" lago, forse un po' più a Nord?
    Smentitemi con i fatti, per cortesia, non con le solite risposte trite e ritrite riferite a "strumentalizzazioni" ecc.

    (c.r.)

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  5. Ma scusate, dove avete letto gli interventi del sindaco Augusto???

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  6. Bentornato c.r.. Anche tu in questo periodo hai solo letto???

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  7. Speravo di leggere altre nuove invece qui non cade foglia, eppure l'autunno è alle porte.
    (c.r.)

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  8. Visto che siamo in ottobre e (c.r.) ci ha fatto giustamente notare che non cade foglia, permettetemi allora di lanciarne qualcuna. Cosa non si fa per onorare l’autunno!! Poco tempo fa in paese, durante alcuni scambi di opinioni ho sentito parafrasare “ad Alesso vige l’omertà”; per intenderci a tale voce troviamo similitudine sul dizionario con complicità e/o reticenza. In quel frangente, forse per disattenzione o per fretta del momento non avevo dato adito ne importanza a simile affermazione e addirittura, non curante non mi ero neanche fermato, come è mia consuetudine, a chiedere spiegazioni in merito. Alcuni giorni dopo però riflettendo pacatamente sui vari articoli e prese di posizioni/dichiarazioni di vari personaggi; sia politici che parte interessata al progetto di potenziamento della centrale di Somplago, mi soffermavo analizzando soprattutto l’aspetto del coinvolgimento paesano a suddetta problematica. Insieme ad alcune riflessioni su un controllato ed esiguo, per non dire sterile, interessamento della nostra comunità alla tematica mi tornò in mente quella strana ed insolita e fin a d’ora quasi sconosciuta parola, “omertà” (reticenza o complicità, scusate se mi ripeto ma ci vuole per capirci bene). Dunque, perché non intervenire, perché non dire la propria opinione? La maggior parte delle persone preferisce non prendere alcuna posizione, troppa prudenza, che a volte pare persino insolita, irreale e pertanto inspiegabile per la nostra storia. Qualcosa sta cambiando? Strani, molto strani questi mutamenti comportamentali! Che stia nascendo in noi un gene di assuefazione, di rassegnazione? Dov’è andato tutto il mordente, tutto il carattere che ci aveva contraddistinto nei momenti più critici della nostra realtà? La problematica del lago pare abbia creato, in seno alla comunità, insicurezza, perplessità e molta incertezza verso le persone e le istituzioni. Forse alimentata da una moltitudine di dichiarazioni contrastanti che ormai perdura da oltre due anni. I sindaci coinvolti dichiarano che; “non preoccupatevi vigileremo noi sull’operato”; i comitati invece chiedono “chi ha paura della verità?”. Ma allora preoccupato mi chiedo, di cosa stiamo parlando: di un progetto di sviluppo e crescita sociale o di pericoloso attentato alla sicurezza delle comunità rivierasche? - (Roby)

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  9. Più che per mano della Edipower, il lago muore del disinteresse della sua gente... che ormai, vuoi terremoto e relativo choc (e relativo soldo, diciamolo pure), vuoi lo spirito berlusconiano degli ultimi anni, guarda soltanto all'interesse a corto raggio (meno di un chilometro, di sicuro): c'è la tivù, c'è la macchina, c'è l'ultimo modello di cellulare : va tutto bene! E non parliamo dei giovani, che vien da piangere. E tutti con paraocchi che sono due muraglie di "chissenefrega"... a é farina ch'a torna, a si diseva una volta... Puo' darsi che un domani il lago si vendichi...

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  10. NON HO CAPITO UN C... Il signore che ha replicato il suo commento più volte può essere più sintetico, se riesce? Se non riesce le soluzioni sono tante e diverse per lui.

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  11. L'amico anonimo ha fatto una gran confusione.
    Io ritorno su Augusto.
    Mi piacerebbe leggere qualche suo intervento per vedere se si tratta di "AMORE" o di "INTERESSE".

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  12. Amici, voi parlate di Augusto, se non ricordo male anche NERONE si chiamava AUGUSTO.

    Vuoi vedere che, come si dice, la storia si ripete!

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  13. Grazie a "Tas", "c.r.", "L.G. Loc", "Roby", "Menia", "Dallas" e ai vari Anonimi (speriamo che passino almeno a uno pseudonimo) che stanno arricchendo la discussione del Blog. Di foglie, però, in questo avvio d'autunno, ne stan cadendo parecchie: l'approvazione ministeriale, il plauso bipartisan dei politici alle sirene di Edipower, il contrasto per la contemporanea presenza, in ValdelLago, di atteggiamenti di incazzatura civile e disinteresse.... continuiamo a ragionarci su!

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  14. A proposito di essere chiari e di capirci bene (senza ombra di dubbio è un cosa essenziale), inviterei semplicemente, quest’ultimi, a leggere e rileggere più attentamente gli interventi, anche se a volte sono un po’ machiavellici e strampalati, vuoi presumo per la fretta o per l’enfasi di esprimersi. Dopo tutto, nessuno di noi è un giornalista di professione. Ma… non vorrei invece che… allora diciamocelo, nessuno è più cieco di chi non vuol vedere o più sordo di chi non vuol sentire!! Ora però cambiamo foglia. Volevo chiedervi una vostra opinione in merito sul fatto che; come mai tutto d’un tratto (sindaci e amministratori locali, politici regionali e nazionali ed altri ancora) siano diventati “progressisti lungimiranti”? Sulla bocca di tutti si ripete la parola “Energia”. Si è vero abbiamo bisogno di energia, tanta energia, ma a quanto pare ad ogni costo. L'Energia, fonte indispensabile per la sopravvivenza, la crescita e lo sviluppo della nostra società. Pensate, siamo persino compiacenti nel sorvolare, o come si suol dire chiudere un occhio, su molte cose, su molte realtà; anche su quelle in cui si abbiamo sempre creduto estremamente importanti e pertanto intoccabili, insomma da difendere con tutte le forze? Ora però mi sorge un dubbio, dubbio costruttivo si intende come più volte affermato dal blogger. Non sarà invece che quest’ultimi, incapaci di sviluppare condivisi e reali programmi di sviluppo e di crescita nelle rispettive comunità, stiano morbosamente aspettando le famose “compensazioni” (denaro sonante per capirci), convinti di rimediare in extremis alle loro attuali ed evidenti carenze politico/amministrative? Come sapete la forza del denaro è dirompente, sconvolgente, incontenibile. Si parla persino di miracoli; miglioramenti ambientali, acqua più calda, opportunità di lavoro, energia a baso costo, etc... Pare inoltre, che possa smuovere le montagne e trasformare l’acqua in vino!! Ah.. scusatemi, in questo caso in pantano! - (Roby)

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  15. Benvenuto Roby, un paio di considerazioni.

    Sul il primo intervento, comincio dalla fine: di cosa stiamo parlando? Crescita sociale? Comunità rivierasche?
    No! Semplicemente di crescita economica di un'azienda, in barba a tutto e tutti, punto.

    Riguardo la presunta "omertà": se parliamo o pensiamo a "corrotti e collusi" (come qualcuno ha espresso sul blog e qualcun'altro ha solo pensato), queste belle cosine devono trovare terreno fertile per crescere e svilupparsi. Quindi, si, c'è omertà, come può esserci nel resto d'Italia, ma non credo sia un prodotto tipico locale.
    Il silenzio, a mio parere, deriva da molti fattori che vanno dall'assuefazione, al disinteresse (in generale) o all'interessamento verso altri temi, dalla "mancanza di tempo" alla disillusione nei confronti della politica, e così via. Non vorrei dire "si stava meglio quando...", però concordo con Menia, quando parla di "spirito berlusconiano (e non solo) e tivù", il risultato credo sia sotto gli occhi di tutti: non solo disaffezione nei confronti dei politici ma, purtroppo, anche della politica. Politica che, da occasione di discussione e confronto (ovunque, dalle sedi di partito ai circoli culturali), si è trasferita in tivù e trasformata in Porta a Porta e simili. Oggi, la politica è Porta a Porta, in onda alle ore...ne guardo un'ora e farò il mio dovere civico, poi me ne lavo giustamente (!) le mani.
    Dal momento che ne ho sentito parlare in settimana, mi permetto di citare il "veggente" Montanelli: una telenovela di borgata.
    Ecco cosa siamo, e non c'è da stupirsene.

    Sul secondo intervento: le carenze politico/amministrative (in gran parte dell'Italia), sono sotto i nostri occhi, non mi aspetto facciano di meglio riguardo la gestione e produzione dell'energia. In più (o come sempre), maggiori sono gli investimenti, maggiori saranno le possibilità che "qualcosa" si perda per strada.
    A questo aggiungiamo i tanto sospirati Federalismo e decentralizzazione, dei quali si riempiono la bocca un po' tutti, che, oltre ad indubbi effetti positivi (mi auguro), producono effetti che lasciano perplessi, dalla questione "Lago" (il parere favorevole di tre Sindaci ha messo in moto l'ingranaggio), al Parco Eolico (una tecnologia che dovrebbe coinvolgere ed essere gestita a livello, non dico nazionale, ma almeno regionale o provinciale - corriamo il rischio di avere ogni Comune con i suoi quattro impiantini), solo per citare i più recenti e vicini.

    Per quanto concerne l'articolo di Tomat, lo trovo su un piano molto diverso dagli interventi (pur non disprezzabili) che ho letto da parte di Picco.

    Orgoglioso di averVi annoiati...
    Mandi.
    OG Loc

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