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mercoledì 25 settembre 2019

Trasaghis, dall'Argentina per seguire le tracce del nonno

Dall’Argentina a Trasaghis per ricostruire una famiglia

Il viaggio delle sorelle Liliana e Lidia Cecchini per conoscere i parenti perduti Grazie a una lettera hanno scoperto le origini del nonno e sono partite per il Friuli
Alessandra Ceschia

Una vecchia lettera ritrovata per caso. Lì dentro c’erano le verità nascoste che Liliana e Lidia Ester Cecchini cercavano da una vita. Una traccia che hanno ripercorso fino in fondo e che le ha portate dall’Argentina, dove sono nate e cresciute, alla piccola comunità di Trasaghis da dove il nonno era partito nel 1923 in cerca di fortuna, lasciandosi alle spalle una famiglia, per poi farsene un’altra all’estero. Le laboriose ricerche avviate per trovare i parenti oltreoceano e i sacrifici sostenuti per riuscire ad accantonare i soldi necessari a intraprendere il viaggio alla scoperta delle origini sono state le tappe di un ritorno al passato vissuto dalle sorelle Cecchini, di 53 e 52 anni, ospiti per qualche giorno a Trasaghis dai cugini di secondo grado Lorenza e Roberto Padovan e ricevute in municipio da una ventina di parenti e dal sindaco Stefania Pisu.

«Oggi si avvera il mio grande sogno, quello di vedere la gente e il territorio di Trasaghis con gli occhi del nonno, che non ha mai potuto tornare in Friuli» ha detto Liliana con le guance rigate dal pianto all’incontro. Era stata lei ad avviare le ricerche dopo aver trovato una lettera indirizzata al nonno Teogilio, morto quando lei era ancora bambina. In quella missiva, scritta da una sorella emigrata in Francia, si parlava dell’amato Friuli, dove erano nati e cresciuti, e di Trasaghis da cui erano partiti. Una serie di ricerche, cui ha contribuito anche l’ex sindaco Ivo Del Negro, hanno delineato la storia di famiglia. Teogilio Valentino Cecchini, nato nel 1900, rimase orfano a 15 anni e dovette iniziate a lavorare presto. Fu chiamato alle armi nel settembre 1920, pochi mesi prima che sua figlia Teresa venisse alla luce, proprio per questo non riuscì a riconoscerla e la bimba prese il nome della madre, allora appena 17enne. Appena potè, Teogilio fece il proprio dovere e sposò Maria Maddalena, lo fece solo in chiesa perché il padre della donna era emigrato in Francia e quindi impossibilitato a firmare l’assenso al matrimonio, necessario per le nozze della giovane figlia. Nel marzo 1923 nacque la seconda figlia Ersilia – che morì a un anno – e un mese più tardi Teogilio partì per l’Argentina in cerca di fortuna, non prima di aver fatto testamento a favore della moglie e delle figlie. 

In quella terra straniera Teogilio fece fortuna, avviò un’impresa edile e formò una nuova famiglia. Per anni continuò a mandare soldi in Friuli, ma quelle pagine della sua vita sbiadirono pian piano; Teogilio le custodì gelosamente e quando nel 1969 morì, portò con sé i segreti che le nipoti Liliana Beatriz e Lidia Ester hanno scoperto quasi per caso. Ci sono voluti sei mesi di stipendio per pagare le spese del viaggio verso la terra d’origine dove, uno a uno, tutti i Cecchini le hanno accolte con affetto e sincera commozione. «L’emozione più grande è stata quella di vedere la gente e il territorio di Trasaghis e coltivare il sogno di poter trasmettere quello che ho visto e le emozioni che ho provato ai miei figli» ha commentato Lidia. Dopo aver riannodato i fili interrotti, le sorelle Cecchini oggi ripartiranno per l’Argentina cariche di fotografie e di ricordi . 

(Messaggero Veneto, 23 settembre 2019)

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